British GQ - Ottobre 2017

James Norton - Attore Rivelazione dell'Anno
Dopo essersi impossessato del piccolo schermo con le notevoli interpretazioni in Guerra e Pace, Happy Valley e Grantchester, il nostro uomo dalle mille parti punta ai blockbuster, a Bond e oltre

Essere presente in una serie TV di successo è una fortuna. Esserlo in due è sicuramente il risultato di un talento per i momenti fortunati. Essere presente in tre, comunque, tutti in onda allo stesso tempo, è veramente un colpo da mestro... Bene, si merita sicuramente un premio GQ come Uomo dell'Anno.
Che sia l'amato vicario del giallo della ITV Grantchester, o l'affascinante psicopatico nel thriller di BBC One Happy Valley - cosa che dimostra il range e il potere di un viso dagli zigomi importanti - o l'amato principe dell'adattamento BBC di Guerra e Pace, non c'è praticamente stata una serie dello scorso anno in cui James Norton non sia apparso terribilmente bello mentro la gente intorno veniva uccisa crudelmente.
"Sono stato solo così fortunato," dice, "ma mi rendo anche conto che sono solo una pennellata nel quadro globale."
Cosa ammirevolmente modesta, ma chiaramente non vera: in tutte e tre le serie, Norton è stato la grande rivelazione, come prova il fatto che, prima che Daniel Craig mettesse fine recentemente a mesi di speculazioni con la conferma del suo ritorno nel ruolo di 007, Norton è diventato il favorito dei bookmakers nell'ereditare la licenza di uccidere di Bond, un ruolo in cui mantenere un gran bell'aspetto mentre avvengono i peggiori assassinii è praticamente un requisito essenziale.
"E' un'arma a doppio taglio, vero?" dice di queste speculazioni. "Perché da un lato, è davvero lusinghiero far parte di questi discorsi, anche solo perché qualcuno prende in considerazione la possibilità che tu possa interpretare quel ruolo." E, d'altra parte, "credo che non ci sia stata una sola intervista negli ultimi due anni in cui non mi abbiano fatto questa domanda," statistica che ora, ovviamente, include anche la presente intervista.
Eppure, non è stata proprio una passeggiata. Per far quadrare il bilancio agli inizi della carriera, il 32anne attore ha lavorato come animatore di feste di bambini. "La gente pensa che facessi il clown. Ma non ero un clown. Organizzavo feste. Praticamente, correvo in giro per due ore e mangiavo enormi quantità di Haribo". Talvolta, chiamava il suo assistente per lamentarsi di un terribile mal di testa (era un lavoro che si svolgeva soprattutto nel weekend) e si accorgeva di aver chiamato il padre del bambino alla cui festa si stava recando. "Dovevo solo correre in giro e comportarmi come un bambino un po' cresciuto."
Mentre parliamo, è a Toronto, a girare alcune scene sostitutive per il remake del classico degli anni novanta Flatliners, il primo passaggio inevitabile di una carriera che ora punta chiaramente a Hollywood, con il timbro di approvazione di GQ. Solo, non ditelo alla prozia Grania, che non si capacita di tutto questo.
"Mi fissava durante una cena, e a un certo punto mi ha detto 'Non capisco perché sembri così bello in TV, quando in realtà sei così scialbo'. Ed ora, ogni volta che la nomino, mette da parte il ritaglio".
Prozia Grania, è il momento di tirar fuori le forbici.

British GQ, ottobre 2017