James Norton sul finale di Grantchester, sugli ultimatum in amore e sullo sfruttamento del corpo maschile
Il prete più sexy della Gran Bretagna parla della prossima puntata finale
SALLY HOLMES
25 luglio 2017
Non per mancare di rispetto a Jude Law, ma non è lui l'ecclesiastico più hot apparso sugli schermi quest'anno. James Norton, divinamente sexy nelle vesti del vicario Sidney Chambers, è stato la benedizione della domenica sera di questa stagione e si è aggiudicato il titolo. Oltre al suo lavoro di investigatore e predicatore in Grantchester, lo ricorderete in Happy Valley, War and Peace e Death Comes to Pemberley. Con la sua bellezza da period drama, l'attore non vuole però essere classificato come idolo vecchia maniera e col suo complicato Sidney ci dà il tipo di dramma che amiamo al giorno d'oggi.
Nel penultimo episodio di domenica sera, Sidney ha ricevuto un ultimatum da Amanda (Morven Christie), la donna divorziata che ha amato - e per cui abbiamo fatto il tifo - fin da quando i due innamorati infelici si sono incontrati. "Scegli: o me o la chiesa", gli dice, prima di chiudergli la porta in faccia.
"La gente mi chiede cosa sceglierei io, e non vorrei trovarmi in quella situazione", mi dice Norton al telefono. "Povero Sidney!"
In questa intervista, parliamo di Grantchester, dell'adorazione dei fan e di come si sente davvero quando lo fanno spogliare.
Prima ho scritto a mia madre che stavo per parlare con te, ed ha risposto "oh mio Dio!". È una tua grande fan.
Adoro tua madre! È buffo, quando vado in giro, chiunque incontro, di qualsiasi età, mi dice sempre "Mia madre ti adora". Devo la mia carriera alle mamme.
Non è male! Per cosa sei più riconosciuto?
È un misto. Grantchester è la cosa più comune. Sono stato in strani posti, e non mi rendevo conto di quanto fosse seguito in Canada. Sono stato al Saint Lawrence River e una signora in canoa si è messa a gridare "Dio mio! Ma sei il vicario!" In Inghilterra i giovani hanno visto Happy Valley e War and Peace. Tutti mi chiedono: "È fastidioso essere riconosciuti?" La maggior parte di quelli che mi avvicinano sono veramente educati e gentili. Ma non succede spesso che mi fermino per strada, e lo fanno sempre in modo così carino. Vengono da me e mi dicono "Mi piace il tuo lavoro". Sono così gentili!
Non hai mai avuto problemi con qualche fan scatenato?
Qualcuno. Non sono bravo sui social media, davvero. Ogni tanto mi capita di ricevere messaggi che vanno presi con un po' di cautela. Quando trasmettevano Happy Valley qualcuno ha perso di vista il confine fra finzione e realtà. Mi ricordo una donna in coda dietro di me che quando mi sono voltato e mi ha visto in faccia ha cominciato a urlare. Ma in genere non ho avuto a che fare con fan scatenati. I fan di Grantchester, in particolare, sono molto affezionati e fedeli allo show. Sidney e gli altri personaggi sono così ben delineati e veri, credo che il pubblico provi davvero affetto e calore nei loro confronti e nei confronti della serie.
Il penultimo episodio è appena andato in onda negli Stati Uniti, e si è concluso con un momento molto drammatico in cui Amanda dice a Sidney: "Scegli: o me o la chiesa".
Sì gli fa l'ultimatum definitivo. Nella serie, il nodo centrale è il conflitto fra amore e dovere. Sidney è sempre in conflitto. Si dibatte in questo problema e cade in una crisi esistenziale. Per lui non c'è niente di più importante. Per usare le sue parole, se Dio è amore e la persona che lui ama è Amanda, perché il suo dovere rende impossibile la loro relazione? Daisy Coulam [la sceneggiatrice di Grantchester] è brava a creare queste tensioni, questi problemi etici delicati, per i quali non c'è risposta. Sono i classici amanti infelici, perché a quei tempi uno che fa il suo lavoro non può sposare una donna divorziata. Ma Sidney è un uomo giovane e appassionato, un uomo romantico che è profondamente innamorato di una persona, da anni. Ma allo stesso tempo ama Dio è già fatto voto di servirlo.
È una fortuna, per un attore, perché è quella meravigliosa, complicata area grigia. Il dramma di qualità è tutto basato sull'area grigia, e Grantchester lo rappresenta davvero bene. Le reazioni di chi segue la serie sono diverse, alcuni pensano che dovrebbe scegliere la chiesa, altri che dovrebbe scegliere Amanda, e questo dimostra come il conflitto centrale sia stato abilmente delineato. La gente mi chiede cosa sceglierei, e io non vorrei proprio trovarmi in quella situazione. Povero Sidney! Ma la sua mente è stata davvero uno spazio interessante da esplorare, per un attore. È stato eccitante lavorarci. Lo show tocca anche alcuni temi interessanti, come la tensione fra omosessualità e fede a quei tempi. Dopo che Leonard ha tentato il suicidio, Sidney lo conforta dicendo "Sei quello che sei, non puoi combattere contro quello che sei". Mi piace questo. Mi piace che non sia solo un giallo. Ci sono personaggi incredibili come Leonard, e non solo abbiamo la trama gialla - che ora è in secondo piano rispetto alle vicende dei personaggi - ma Daisy riesce anche a inserire questi seri dibattiti su temi scottanti del tempo. Questo dell'omosessualità, o la pena di morte e la discriminazione razziale della scorsa stagione. Senza diventare bigotto o fare la predica, lo show invita davvero alla riflessione. Le scene di Leonard mi piacciono molto. Sono due uomini nati nel periodo storico sbagliato. C'è un momento nell'ultimo episodio... Leonard trova finalmente la sua voce, e la sua vicenda ha un'evoluzione. Ovviamente, non vi dirò cosa succede. Dovete aspettare di vederlo.
Cosa c'è nel tuo futuro?
Ho appena finito di girare McMafia, una nuova coproduzione di AMC e BBC, molto diversa da tutto quello che ho fatto finora. È un'esplorazione approfondita, in otto episodi e con un grosso budget, del mondo della mafia moderna e della globalizzazione del crimine organizzato. Senza rendersene conto veramente, Hossein Amini, autore di Drive, e James Watkins, creatore e regista, sono riusciti a creare lo show più di attualità possibile. Con tutto quello che sta succedendo con Trump e suo figlio e James Sessions e Jeff Comey, tutti cercano di definire cosa sia la corruzione. Questa serie è anche uno sguardo dietro le quinte della corruzione del mondo finanziario. È davvero un'ottima storia alla Padrino Parte Seconda su un uomo che viene risucchiato nella mafia, e sono molto fortunato ad essere stato scelto per interpretare questo ruolo. Devo poi fare un po' di promozione per Flatliners, che esce a settembre. Poi avrò finalmente una pausa, e un momento di respiro per pensare al prossimo progetto. Non so quale sarà, ma vi terrò informati.
Questi progetti e Happy Valley suonano molto diversi dai period dramas che ti hanno reso famoso: Grantchester, War and Peace, Death Comes to Pemberley. Pensi di avere l'aspetto da romanzo storico?
Beh, penso che tutti gli attori corrono il rischio di finire intrappolati in qualche stereotipo. Sono stato molto fortunato con Happy Valley. La maggior parte degli attori scelgono questo mestiere perché hanno una natura curiosa, perché vogliono conoscere il mondo, e un ottimo modo per farlo è penetrare in spazi mentali diversi, in luoghi ed epoche diverse. Se resti nello stesso mondo e nello stesso personaggio, diventa meno interessante. Ad alcuni va bene così, preferiscono la stabilità e sanno in cosa riescono meglio. Ma la possibilità di trasformarsi è la cosa più eccitante. Sono stato molto fortunato quando quelli della Red [Production Company] hanno scommesso su di me per Happy Valley, perché mi hanno dato la possibilità di fare un grosso lavoro di trasformazione.
Ho frequentato buone scuole e il mio accento è piuttosto londinese, credo, e il mio aspetto è forse da period drama, ma Happy Valley è stato un distacco così netto da tutto questo che oggi sono più propensi ad offrirmi ruoli diversi. Per esempio, il mio personaggio in McMafia è decisamente più simile a Happy Valley, è un uomo con un vero lato oscuro. Non mi piacerebbe essere incasellato, cerco sempre di compensare l'ultimo lavoro con qualcosa di totalmente diverso.
Ho letto in una delle tue interviste che sei favorevole allo sfruttamento nel cinema del corpo maschile. E' davvero così?
La frase è stata un po' decontestualizzata. Non sono affatto favorevole allo sfruttamento del corpo maschile, ma spesso nelle conversazioni viene fuori la domanda su come ti senti a spogliarti in una scena. Quello che ho detto è solo che puoi fare il difficile e opporti, quando si tratta di scene che non sono veramente utili alla storia. Ma possono esserci due diverse motivazioni per una scena, una che fa progredire la storia e l'altra che offre qualcosa di stuzzicante in più. Io non ho problemi, finché lo scopo principale è di servire alla storia. Ho detto che abbiamo passato tanto tempo a combattere la tendenza a sfruttare il corpo delle donne che è tempo che tocchi un po' anche agli uomini. Finché non pregiudica lo svolgimento della storia e la credibilità del progetto, mi va bene. Ma io in genere non cerco ruoli da macho. Sidney è quanto di meno macho si possa immaginare, è un prete che beve e fuma troppo, non è certo un tipo da palestra. Mi sono spogliato all'inizio di un episodio e i giornali si divertono a parlarne. Sapevo che sarebbe successo, ma va bene lo stesso. Puoi fare il difficile, ma non importa, perché probabilmente non hai poi tanti motivi di storcere il naso.
Puoi dare al pubblico quello che vuole finché ha un senso all'interno della storia.
Assolutamente. Esattamente. Ed è divertente, in un certo senso, ed ho davvero poco diritto di gridare, in confronto alle mie colleghe che hanno dovuto fare i conti con tutto questo per anni.
C'è qualche ruolo che non hai interpretato ancora col quale ti piacerebbe confrontarti?
Non ho lavorato molto in teatro negli ultimi quattro anni e mi piacerebbe molto tornare sul palcoscenico. I miei studi all'Accademia sono stati molto classici, molto teatrali. Ho fatto una gran quantità di Shakespeare a scuola, e neanche un po' dopo che ho finito, perciò mi piacerebbe fare un po' di Shakespeare. Lo so che è un'impresa, ma mi piacerebbe fare Amleto anche solo per vedere se sono capace. Penso che sia la massima sfida e la storia migliore che esista. Non so se ci sono ruoli che desidero fortemente interpretare. Ma ci sono tanti individui affascinanti, là fuori, e mi vengono offerte opportunità incredibili, per cui aspetterò e starò a vedere.
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